curiosità stroriche padovane  1°

UN ARTISTA DELINQUENTE

Lo sfarzoso e stupendo coro intagliato che tutti noi conosciamo ed abbiamo ammirato nella maestosa Basilica di S. Giustina, coi suoi 50 sedili, su ognuno dei quali e scolpito un fatto del vecchio e del nuovo Testamento, e opera di un abile intagliatore francese. Questo artista da alcuni cronisti viene chiamato Riccardo Taurin da altri Rizzardo, il quale ,esegui quel lavoro dall'anno 1556 al 1560, aiutato da altri artisti di Vicenza la qual città e sempre stata rinomata ed anche oggi per i suoi intagliatori.

Questo Rizzardo era uomo rissoso, collerico e di carattere bizzarro, e narra lo storico Giacomo Cavacio, nella sua «Storia del Convento di S. Giustina », che i monaci, erano molto inquieti sul proseguimento del lavoro del Coro, perché lo stramho francese minacciava sempre di andarsene. Ma avvenne un fatto che lo obbligo a rimanere, ed a terminare il colossale lavoro che aveva cominciato. Un giorno preso da un impeto della sua solita ira contro alcuni suoi dipendenti, afferrò una scure che gli capito fra le mani e la scaglio contro di loro. Disgrazia volle che l'arma colpisse la testa di un povero fanciullo, rompendogli il cranio e facendogli uscire le cervella e lasciandolo come morto.

Quell'infelice venne prontamente curato dal medico e professore dell'Università Bortolomeo Montagnalla, il quale riuscì a risanarlo. L'intagliatore Rizzardo venne arrestato e prontamente processato venne condannato a cinque anni di carcere. Intervennero i monaci di S. Giustina, i quali ottennero dal Consiglio dei Dieci di Venezia che il colpevole anziché in carcere, scontasse la pena con la reclusione in convento, sotto minaccia della forca se uscisse da questo. Cosi i bravi frati, vere anime di artisti, riuscirono a trattenere presso di loro l'irrequieto francese fino a che il famoso Coro fu compiuto.

 

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Ignazio Sommer (Merzio)